Quando lo sport significa paura: è la storia di Nadia Comaneci, ginnasta rumena, considerata una delle atlete più forti del XX secolo.
La sua vita da atleta è stata incredibile: 5 medaglie d’oro alle Olimpiadi, l’unica ginnasta ad avere vinto alla trave la medaglia d’oro in 2 Olimpiadi. Da piccolissima ha lottato contro le sue paure per eccellere agli attrezzi ginnici: come al solito lo sport ti insegna a vivere, purtroppo ha avuto bisogno di tutto il suo coraggio per sopravvivere… La sua vita fu usata come propaganda per il prestigio della Romania, ma per lei ebbe un prezzo altissimo: fu costretta a fidanzarsi con uno dei figli del dittatore Ceaușescu, il quale avrebbe sottoposto Nadia ad abusi fisici e sessuali. In seguito uscì la notizia che uno dei suoi allenatori gli impose di assumere ormoni per impedire una crescita completa al corpo, lo stesso allenatore impediva alle atlete di ingerire più di 900 kcalorie per mantenere un peso “idoneo”; le fu impedito di viaggiare fuori dal Paese, temendo che fuggisse dal regime. Lei tentò il suicidio… Ma vinse anche questa battaglia, sconfiggendo le sue paure: si ritirò nel 1984; fuggì dalla Romania camminando per 6 ore a piedi, viaggiando prima in Ungheria, poi in Austria per poi stanziarsi negli Stati Uniti come rifugiata politica. Si è impegnata nel sociale e nella promozione dello sport nel suo Paese, dove è rientrata dopo la fine della dittatura. Nel 2003 ha pubblicato il suo primo libro, intitolato Letters to a Young Gymnast; è stata una delle fondatrici della “ Bart Conner Gymnastics Academy” in Oklahoma, uno dei centri di ginnastica più grandi in America e ha fondato tante altre aziende in diversi settori. Una campionessa al 100%.
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AutoreIlaria Mazzoni Archivi
Marzo 2022
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